Morocutti: «Latterie Friulane, le dichiarazioni di Fontanini non corrispondono alla realtà »

«Sono passati poco più di tre anni dal caso Latterie Friulane ma, leggendo le dichiarazioni dei giorni scorsi del presidente della Provincia Fontanini, sembra passato un secolo». Il segretario della Flai Cgil Udine Fabrizio Morocutti replica in maniera decisa al presidente della Provincia di Udine. «Sviliscono certe dichiarazioni, tra l’altro non corrispondenti alla realtà , dopo una vertenza che ha impegnato per mesi i lavoratori a difendere con i denti il proprio posto di lavoro. Per questo è giusto ricordare, alla luce anche di queste sterili polemiche sulla vicenda Latterie Friulane, quello che invece è  stato il percorso che ha portato Parmalat all’acquisizione di Latterie Friulane. 
«La Flai Cgil Udine – afferma Morocutti – fu l’unica organizzazione sindacale, assieme ai propri iscritti, a contrastare il piano industriale che Latterie Friulane presentò e che prevedeva l’arrivo di Granarolo. Tale piano, per chi se lo fosse dimenticato, prevedeva la chiusura dei reparti mozzarella, yogurt e ricotta (reparti ritenuti non strategici dall’azienda di Bologna), puntando esclusivamente sul Montasio. Il progetto industriale, appoggiato anche della politica regionale e da altri sindacati, prevedeva la messa in cassa integrazione straordinaria per 104 lavoratori con relativa dismissione dei reparti. Alcune settimane dopo spuntò il progetto del Consorzio Agrario Fvg (azienda 100% friulana), che, la Flai Cgil da subito, al contrario di molti, dichiarò molto interessante e che andava approfondito in quanto manteneva la regia aziendale in Fvg. Il piano industriale dell’azienda di Basiliano, presentato dal presidente Ermacora, fu subito tacciato dagli allora vertici (100% made in Friuli) del Consorzio Latterie Friulane. Lo stesso gruppo dirigente di allora, che non prendeva in considerazione un piano industriale così serio che avrebbe mantenuto l’azienda in mani friulane, ma allo stesso tempo in piena crisi remunerava un dirigente con ben 190mila euro l’anno (alla faccia degli operai che stavano perdendo il posto di lavoro). Nei giorni successivi la vertenza diventò sempre più aspra e i ben tre giorni di sciopero dichiarati dalla sola Cgil, portarono al blocco totale dell’azienda. La caparbietà  e la determinazione dei lavoratori in lotta di quei giorni impedì, in quel frangente, la firma e il passaggio di Latterie Friulane a Granarolo. Alcuni giorni dopo scoppiò il caso aflatossine, con conseguente nomina e insediamento della dottoressa Del Piero che seppe, con una mossa geniale, ricercare e trovare altri soggetti interessati ad acquisire l’azienda di Campoformido». 
«La Flai Cgil Udine ha ritenuto e ritiene, dopo questa vicenda, importante l’arrivo di Parmalat in Latterie Friulane! Non saranno 100% made in Friuli – conclude Morocutti – ma in due anni quest’azienda, con serietà , impegno e investimenti ha garantito, e garantirà , un futuro a tante famiglie e una relativa boccata d’ossigeno all’intera filiera del latte. Oggi tra Campoformido, Onlinesconto.it e Torviscosa ci sono 130 lavoratori più l’indotto che lavorano; sono state mantenute ed ampliate tutte le produzioni con marchio Latterie Friulane, portando anche a Campoformido la produzione dello yogurt bio. Oggi, a distanza di cosi poco tempo, bisognerebbe chiedersi, invece di rivendicare il made in Friuli, che futuro avrebbe la storica azienda Friulana con la sola produzione del montasio.  Se questo è poco caro presidente.. a Lei una risposta».