Orchestra regionale per l’ennesima volta alla mercé dei venti della politica

Solo qualche mese la loro approvazione, la Regione ha cambiato le norme del finanziamento all’Orchestra regionale, decidendo nei fatti la chiusura dell’attuale esperienza per avviare un nuovo sodalizio. Deliberazione legittima e sulle cui motivazioni non vogliamo entrare nel merito, perché non compete. Ci compete invece, eccome, la gestione delle ricadute di tale decisione, a partire dal destino dei 50 lavoratori, la maggior parte dei quali affermati professori di orchestra, e delle loro famiglie.
Abbiamo già espresso ai diretti interessati, in tempi non sospetti, i nostri dubbi sulla gestione dell’orchestra: le abbiamo espresse sia all’associazione nelle sue varie componenti che ai lavoratori, i nostri primi interlocutori. Appena saputo della scelta della Regione, abbiamo convocato le RSU e con esse ci siamo attivati per chiedere un incontro all’assessore regionale alla cultura, tenutosi il 14 aprile scorso. Oltre a manifestare le nostre perplessità in merito alle tempistiche del provvedimento, abbiamo chiesto quali fossero le intenzioni in merito al futuro dei lavoratori: pur ricevendo risposte piuttosto evasive e non rassicuranti, abbiamo atteso, per non alimentare polemiche fini a se stesse, l’adozione del provvedimento. Nell’immediatezza degli eventi abbiamo chiesto un incontro all’associazione, che colpevolmente ci ha ricevuti solo il 16 maggio e dopo che, con quasi tre settimane di ritardo, ci aveva fatto pervenire copia della lettera datata 24 aprile, inviata alla regione per denunciare le difficoltà nella gestione dell’attività , stante il taglio del contributo.
Il presidente dell’associazione, da parte sua, ha confermato che, per le difficoltà derivanti dalla chiusura del finanziamento regionale, ha disposto il blocco di tutti gli impegni economici, ivi comprese le retribuzioni, e che in assenza di un percorso alternativo e più flessibile dovrà provvedere al licenziamento di tutti i dipendenti. L’attuale dotazione di risorse, peraltro, non sarebbe sufficiente per pagare ai dipendenti il Tfr, gli arretrati il mancato preavviso e la quota dovuta all’Inps per l’accesso alla Naspi.
Abbiamo già richiesto un incontro al Presidente della Regione Massimiliano Fedriga, per potergli rappresentare di persona le ricadute immediate che incombono sui lavoratori, che da un lato vengono espropriati delle proprie retribuzioni e dall’altro, per l’ennesima volta, vedono rimesso in discussione il proprio posto di lavoro da parte dell’amministrazione regionale di turno.
Da sempre interloquiamo, nell’ambito dei nostri ruoli, con tutti gli attori interessati: azienda, assessorati, lavoratori e ci chiediamo se, essendo la Regione FVG di gran lunga il maggior finanziatore dell’associazione, non si debba fare carico dei problemi ad essa relativi, compresi i posti di lavoro. La domanda che sorge poi spontanea è: se un’associazione (per noi il datore di lavoro) ha un amministratore che il finanziatore vuole sostituire, per motivi nel merito dei quali non entriamo, è giusto chiedere la rimozione di quell’amministratore pena la revoca del finanziamento o chiudere i rubinetti indipendentemente da tutto, facendo così morire di sete tutti quanti?
La risposta per noi è scontata, ed è ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità . Chiediamo che i principali attori di questa vicenda facciano un passo indietro, o di lato, per il bene comune. Che venga nominato un nuovo amministratore con incarico a tempo determinato che risponda del suo operato a scadenze prefissate e abbia il compito di portare a compimento la costituzione della nuova realtà
Una Regione che si prefigge la promozione e la diffusione della cultura non può prescindere, a nostro parere, dall’orchestra regionale: ecco perché, oltre a intervenire per sanare la situazione dal punto di vista economico e gestionale, chiediamo di salvaguardi al tempo stesso tutti i lavoratori, incolpevoli della situazione che si è venuta a creare, la loro professionalità e le loro famiglie.
Riccardo Uccheddu (Slc-Cgil Udine); Paolo Battaino (Uilcom Uil Udine)